Questo non è un progetto semplice! Ha vita propria, decide lui come evolversi e se evolversi, ogni giorno muta la sua forma e non posso fare altro che “permetterlo” (la frase di Antoine de Saint-Exupéry: L’avenir, tu n’as pas à le prévoir, mais à le permettre, cade a fagiolo) ed è stato necessario qualche mese per capire che questa sarebbe stata la sua modalità di sviluppo.
Mi sono appassionata al mondo e alla visione di Alejandro Jodorowsky leggendo “Psicomagia”, non so bene come, ma ho finito per acquistare “La Via dei Tarocchi”, apparentemente un manuale di cartomanzia, in realtà tutt’altro.
Il fascino dei tarocchi sta tutto nei diversi piani di lettura, ogni carta ha una simbologia complessa e raffinata che affonda le sue radici nelle grandi culture mediterranee, può essere letta singolarmente, associata ad una o più carte, oppure componendo tutto il mazzo in un mandala, che rappresenta simbolicamente il percorso di crescita personale attraversato da ogni individuo.
Vi invito a vedere questo breve video in cui Jodo racconta i Tarocchi di Marsiglia
Tarot de Marseille
I tarocchi marsigliesi sono considerati lo standard, uno dei primi mazzi fu prodotto da Nicolas Conver intorno al 1760, ma ne sono stati rinvenuti anche di più antichi; l’origine del gioco è stimata intorno al XV secolo molto probabilmente nell’Italia settentrionale. Il mazzo originale di Conver è inciso su legno di pero e colorato con la tecnica dello stencil.
Intorno alla metà degli anni ’90 Jodorowsky ha collaborato con il discendente di Conver, Philippe Camoin, per ricostruire e restaurare il Tarocco di Marsiglia. Affascinata dal meticoloso lavoro fatto per recuperare e valorizzare l’originale simbologia del mazzo ho deciso di crearne uno mio.
Quindi come fare per dare una mia personale interpretazione senza vanificare questa grande ricerca?
Nel prossimo post la risposta 😉 intanto vi invito a seguire lo sviluppo del progetto su instagram e facebook!