DisGrafica Arcano XVII La Stella Acquaforte

Arcano XVII Le Toille

Arcano XVII Le Toille, hic et nunc

La figura femminile nuda dell’Arcano XVII Le Toille, dispensatrice generosa di energia e fertilità, è perfettamente al suo posto. Riceve e da allo stesso tempo in totale comunione con l’ambiente. La simbologia di questa carta è ricca e articolata, ma il particolare che più mi ha colpito è il modo in cui è scritto il nome, LE TOILLE, si perché non è un errore quello che vedete, ma la riproduzione dell’iscrizione originale che troviamo nei mazzi stampati dagli antichi maestri cartai. Vi metto di seguito un esempio del mazzo di François Tourcaty, maestro cartaio di Marsiglia, datato 1745 e oggi conservato alla Bibliothèque Nationale de France. Philippe Camoin, discendente del maestro cartaio Nicolas Conver, e Alejandro Jodorowsky hanno fatto una ricostruzione meticolosa dei Tarocchi di Marsiglia, raccontata nel libro La Via dei Tarocchi e sul sito www.camoin.com. Ed è proprio sul suo libro che Jodorowsky con queste parole porta la nostra attenzione al testo: “Sul cartiglio inferiore, la grafia ambigua dà adito a numerose letture: Le Toille, Le Toule (che deriverebbe dall’occitano “fonte”), Le Toi Île (l’Isola del Tu).”

Tarot Francois-Tourcaty-1745

Tarot Francois-Tourcaty-1745

Non sappiamo esattamente come e perché il nome di questa carta si sia modificato nel tempo, il bello del mazzo è anche questa sua grande abilità di adattarsi alla cultura e al periodo storico che lo ospitano. Potrebbe essere semplicemente un’evoluzione della lingua come un errore di traduzione ripetuto dai successivi maestri cartai.

Riflessioni

Nella mia interpretazione del mazzo non resto sempre fedele alla ricostruzione di Jodorowsky e Camoin, mi lascio uno spazio d’interpretazione, ma capita anche che non condivida o non sia convinta al 100% da certe spiegazioni. Conservo ciò che è importante e, a mio parere, davvero coerente e utile al fine della lettura, anche se so che gli esperti potrebbero non approvare. Ci tengo a precisare che questa è una mia ricerca artistica e tecnica che vuole di essere il più possibile rispettosa del mazzo originale (in questo caso il Tarocco di Marsiglia) pur mantenendo un certo grado di libertà espressiva. Esistono tantissime interpretazioni del Tarocco realizzate da artisti importanti, vi segnalo il mazzo di Salvador Dalì ma anche il bellissimo Giardino dei Tarocchi di Niki de Saint Phalle. Le carte nella loro forma fisica sono sempre state in perenne mutamento, esistono centinaia di mazzi molto diversi fra loro e per gli artisti restano fonte di grande ispirazione, a mio parere, indipendentemente dall’estetica, è la figura del tarologo esperto che può fare la differenza per la lettura. Senza entrare nel merito della questione “ci credo o non ci credo, i tarologi sono tutti truffatori” non possiamo ignorare che i Tarocchi sono presenti nella cultura europea ormai da secoli. La loro affascinante storia si intreccia con quella delle popolazioni che li hanno adottati e sono pieni di riferimenti simbolici provenienti da tutte le religioni del Mediterraneo. Anche se non credete alla “lettura dei tarocchi” non potete non restare affascinati da questa grande contaminazione e dall’incredibile racconto che queste carte si portano dietro da secoli. Vi invito ad approfondire l’argomento almeno dal punto di vista storico, di materiale su google ne troverete un bel po’.

L’Elefante

Ho già accennato alla grande forza generatrice dell’Arcano XVII Le Toille che riversa nel fiume il contenuto delle sue brocche, un’acqua gialla “spirituale” e un’acqua blu “istintiva” (per la simbologia dei colori nei tarocchi vi rimando sempre al libro di Jodo). Con queste acque fertilizza l’ambiente che la circonda, ma allo stesso tempo la luna arancione sulla sua fronte ci parla di un’intelligenza divenuta ricettiva che crea una sorta di canale di comunicazione fra cielo e terra per una totale comunione con il mondo. Hic et nunc nel presente dunque, ma anche ovunque nello spazio.
Quindi perché l’elefante? Perché è un animale considerato simbolo di fertilità, con un’accezione molto positiva.
Un brano tratto da Il Libro dei Simboli ci spiega che nella cultura induista

“Gaja Lakshmi (Lakshmi degli elefanti), l’amorevole Madre Terra la cui benevolenza materna permette ai succhi vitali di scorrere in ogni pianta e animale, è tradizionalmente raffigurata insieme a due elefanti, che riversano poderose libagioni di acqua sulla sua sontuosa figura. Ganesha, l’amato dio con la testa di elefante, “distruttore degli ostacoli” e “guardiano della soglia”, elargisce ricchezze materiali e creative ai suoi devoti”.

Quindi tutto torna: La Stella riversa nel fiume le acque della fecondità e lo stesso fanno gli elefanti con le loro proboscidi sul corpo della Madre Terra.

In questa gallery potete vedere le immagini della realizzazione de Arcano XVII La Stella dal disegno alla stampa dell’acquaforte finita.

“In ogni attimo, non abbandono mail il presente. Nulla può incatenarmi, né il passato né il futuro. Né i pentimenti né i progetti. Costante, fedele al mio posto, ricevo e do. E quando dico ‘Sono del mondo e di me stessa’ significa che mi abbandono senza reticenze, eliminando alla radice ogni critica. Non giudico. Amo e servo.” da La Via dei Tarocchi di A. Jodorowsky

 

 

Bibliografia

Alejandro Jodorowsky – Marianne Costa / La Via dei Tarocchi / Universale Economica Feltrinelli

Il Libro dei SImboli / Taschen

www.camoin.com

www.tarot-de-marseille-heritage.com

Non hai capito cosa sto combinando?

Vai all articolo Tarot / I tarocchi illustrati DisGrafica

Tutto il processo di realizzazione di quest’acquaforte è documentato sul mio canale YouTube con numerosi video che spiegano nel dettaglio le tecniche che ho usato. I video sono pensati per addetti ai lavori e non, quindi li puoi guardare anche se non conosci le tecniche calcografiche e ti piace scoprire come lavora un artigiano :D.

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Chi sono?
Coordinatrice del progetto DisGrafica è Marinella Caslini. Classe 1986, Marinella è diplomata in pittura presso l’Istituto d’Arte Duccio di Buoninsegna di Siena e specializzata come stampatore e incisore presso la prestigiosa Scuola Internazionale per la Grafica d’Arte Il Bisonte di Firenze.

Numerose attività di formazione e professionali le hanno permesso d’incontrare maestri e tecniche da molte parti del mondo, sperimentando la strumentazione tradizionale e quella più all’avanguardia. Lungo un percorso di continua scoperta, di aggiornamento e invenzione, ha imparato come la più grande ricchezza sia costituita da una rete di creativi, professionisti e innovatori che sappiano contribuire con entusiasmo e passione a un progetto. La stessa rete che oggi è in grado di proporre per le creazioni di DisGrafica.