DOLCE, RSR E LUXE C
“Tre neri calcografici Charbonnel a confronto” a confronto è il primo video del 2020!
Confrontiamo NERO DOLCE, NERO RSR e NERO LUXE C (CARBONE) tutti della marca Charbonnel che produce inchiostri dal 1862.
Gli inchiostri Charbonnel sono composti da NERO D’AVORIO e NERO CARBONE.
Il primo anticamente realizzato a partire dall’avorio o più spesso dalle ossa animali, il secondo, anche detto nerofumo, era il risultato della combustione di sostanze organiche vegetali o animali. Si possono ancora acquistare o produrre nella loro forma originale, ma nel caso di Charbonnel il 95% dei pigmenti sono di origine sintetica.
La percentuale di questi due tipi di nero nell’inchiostro varia; un inchiostro può essere composto al 100% da un solo tipo di nero o in quantità variabili di più tipi e in alcuni casi (come vedremo) anche di altri pigmenti.
I neri Charbonnel si differenziano non solo per il pigmento di base ma anche per la viscosità*.
Sono composti di olio di lino a 200 poise (viscosità molto elevata), di olio di lino a 30 poise (viscosità media) e di olio di lino decolorato (viscosità leggera).
La proporzione di questi tre olii darà una viscosità particolare ad ogni inchiostro. Anche la proporzione tra il tasso di pigmento e l’olio svolge un ruolo importante per la viscosità e la profondità del nero.
Il legante utilizzato per i colori è uno standolio, un olio di lino polimerizzato, cioè riscaldato per diventare più spesso rendendolo più stabile e viscoso. (Mio nonno lo chiamava olio di lino cotto)
*viscosità Proprietà della materia per la quale le particelle di un corpo (tipicamente di un fluido) incontrano resistenza nello scorrere le une rispetto alle altre. – www.treccani.it
Sul sito di Amicucci Bellearti trovate la Guida Tecnica dei colori Charbonnel dalla quale ho estratto buona parte delle informazioni riportate in questo articolo.
IL CONFRONTO
In questo video stampo la stessa lastra, sulla stessa carta, ma con tre inchiostri neri Charbonnel differenti per scoprire quanto sono effettivamente diversi fra loro!
Per il test ho usato inchiostri puri senza aggiunta di olio e talco.
La lastra e’ pulita a freddo solo con tarlatana.
NERO DOLCE
COMPOSIZIONE: NERO D’AVORIO
Poco viscoso
Facile da pulire
Facile da asciugare
Conclusioni dopo il test:
Più chiaro e delicato rispetto agli altri due e relativamente opaco.
Sull’acquatinta tende a perdere i grigi più chiari.
Charbonnel consiglia di usarlo per abbassare i toni di una lastra troppo incisa.
NERO RSR
COMPOSIZIONE: NERO DI CARBONE
Viscoso
Abbastanza facile da pulire
Facile da asciugare
Conclusioni dopo il test:
Intenso e morbido sull’acquatinta tira fuori una bella gamma di grigi, nel complesso è un inchiostro equilibrato (per il tipo di lavoro che faccio io).
NERO LUXE C (CARBONE)
COMPOSIZIONE: NERO D’AVORIO, NERO DI CARBONE, BLU DI PRUSSIA.
Poco viscoso
Un po’ difficile da pulire (per me)
Conclusioni dopo il test:
In questo caso qualcosa è andato storto, era la prima volta che lo usavo e probabilmente il tipo di pulizia che ho usato non andava bene. Molto morbido, intenso, leggero, brillante e leggermente bluastro. Ha un gran dettaglio sui grigi dell’acquatinta, ma nei neri ha impastato; i segni ad acquaforte risultano scarichi. Riproverò a stampare con una pulizia diversa e più prove di stampa per caricare i segni ad acquaforte.
E voi quali inchiostri usate abitualmente? Qual’è il vostro preferito?
Spero che questo nuovo format vi sia piaciuto 🙂 al prossimo video!
Ah dimenticavo… come sempre questi video sono totalmente auto-prodotti, se volete vi fa piacere supportare il canale youtube e/o accedere a materiali e contenuti speciali dedicati all’incisione c’è il PATREON DI SIGRAFICA ☛ Ecco il link https://bit.ly/2R39uv4
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Chi sono?
Coordinatrice del progetto DisGrafica è Marinella Caslini. Classe 1986, Marinella è diplomata in pittura presso l’Istituto d’Arte Duccio di Buoninsegna di Siena e specializzata come stampatore e incisore presso la prestigiosa Scuola Internazionale per la Grafica d’Arte Il Bisonte di Firenze.
Numerose attività di formazione e professionali le hanno permesso d’incontrare maestri e tecniche da molte parti del mondo, sperimentando la strumentazione tradizionale e quella più all’avanguardia. Lungo un percorso di continua scoperta, di aggiornamento e invenzione, ha imparato come la più grande ricchezza sia costituita da una rete di creativi, professionisti e innovatori che sappiano contribuire con entusiasmo e passione a un progetto. La stessa rete che oggi è in grado di proporre per le creazioni di DisGrafica.
Complimenti per il video molto interessante brava
Grazie Donato, sono felice ti sia piaciuto!
Salve ,
Vorrei farti miei complimenti per video dimostrativo e anche per l’arte che stai facendo.
Sono un incastonatore di pietre preziose e ultimamente mi piace anche incisioni e fare scrimshaw per hobby ,faccio anche qualche incisione usando CNC (raramente).
Volevo un informazione, ho comprato due tubi di questi inchiostri per colorare interni dei miei incisioni, se anche sono passati quasi due giorni l’inchiostro è ancora fresco , non è asciugato, ho spalmato l’inchiostro su un pezzo di osso di cammello e un altro pezzo di madreperla.
Volevo sapere più meno quanto tempo ci vuole per totale asciugatura, o se ci sono modi per asciugare un po’ più presto.
Grazie mille, e complimenti per l’arte che esegui
Ciao, grazie per i complimenti! Purtroppo non conosco le tecniche di cui parli, uso questo inchiostro per stampare solo su carta, però so che esistono degli olii siccativi da aggiungere al pigmento prima di usarlo per farlo asciugare più in fretta.
buongiorno
ringraziandola per la bella spiegazione vorrei chiederle se per fare un inchiostro calcografico bastano olio di lino polimerizzato e pigmenti o se necessari altri ingredienti. Vorrei tanto provare a farlo
grazie
Roberto (Milano)
Ciao Roberto, scusa il ritardo ma il tuo commento era finito in spam! Non ho mai provato a fare io stessa l’inchiostro calcografico, ma credo che oltre al pigmento e al medium serva uno stabilizzante. Marco Fantuzzi, che ha creato una linea di inchiostri calcografici a base naturale ed ha sviluppato una sua ricetta, ne sa sicuramente più di me. Puoi contattarlo facilmente sui social, spesso fa corsi magari ne trovi uno vicino a te 🙂
Grazie per il tuo interessante confronto. Tu hai usato quegli inchiostri ma che differenza c’è con il 55981 in tubetto e il nero carbone in tubetto? di solito io utilizzo questi due e il 55981 mi pare vada bene mediamente per tutto. Grazie!
Ciao Luisella, scusa per il ritardo nella risposta! Il Nero 55981 è composto da nero carbone e nero d’avorio, è un nero leggero che la guida tecnica classifica come “universale”. È molto viscoso però asciuga un po’ più velocemente rispetto al 55985 (che oltre al nero carbone e d’avorio contiene una parte di blu di prussia).