Speedball’s Fabric Block Printing Inks resiste ai lavaggi?

Speedball’s Fabric Block Printing Inks resiste ai lavaggi?

Ho utilizzato i colori Speedball’s Fabric Block Printing Inks per realizzare una collezione di tessuti stampati a mano che trovate sul profilo di Rosolaccio Blockprint.

Se anche voi avete acquistato questi inchiostri avrete sicuramente fatto a Google la mia stessa domanda: Speedball’s Fabric Block Printing Inks resiste ai lavaggi?

Si trova qualche articolo di blog in inglese, ma niente di approfondito, quindi ho dovuto fare le mie prove per verificare questa resistenza e mi fa piacere condividere i risultati sperando possano esservi utili!

Ma prima di rispondere alla “grande domanda” faccio una piccola intro sugli inchiostri e vi lascio i miei suggerimenti per la stampa. Se volete potete condividere la vostra esperienza nei commenti 🙂

Piccolo disclaimer: Speedball Art raccomanda di lavare i tessuti stampati in acqua fredda con detersivo neutro.

DUE PAROLE SUGLI SPEEDBALL’S FABRIC BLOCK PRINTING INKS

Gli Speedball’s Fabric Block Printing Inks sono inchiostri per tessuto all’acqua con base oleosa che hanno una consistenza densa molto simile a quella dei classici colori ad olio utilizzati per la stampa su carta di xilografia e linocut.

Potete acquistarli su questo sito www.polymetaal.nl (no purtroppo non mi danno la percentuale)

Riportano il marchio americano AP Approved Product che identifica i materiali per belle arti sicuri e certificati atossici (sempre per gli standard americani).

Rosolaccio Blockprint. Tessuti stampati a mano

Si puliscono facilmente con acqua e sapone, ma (se come me avete qualche problema di dermatite) vi consiglio di usare comunque i guanti in fase di stampa. L’odore è un po’ forte a mio parere, meglio utilizzarli in un locale facile da areare.

Asciugano in 4/7 giorni, dipende molto dalla temperatura e dall’umidità ambientale.

Possono essere usati su: cotone, poliestere, lino, rayon e fibre sintetiche (escluso il nylon).

Sono opachi e alcuni contengono una base di bianco (come ad esempio il magenta o il turchese), cosa di cui tenere conto se si ha intenzione di miscelarli insieme, infatti alcuni colori sono impossibili da ottenere con un mix, ma per fortuna si sono 14 tinte diverse.

QUALCHE CONSIGLIO PER LA STAMPA

Per prima cosa dovete munirvi di un rullo con superficie morbida e porosa come questo SPEEDBALL POP-IN ROLLER BRAYER KIT (no quelli di Amicucci non mi fanno lo sconto, anzi in caso fossero interessati la mia email è nei contatti) che è un kit con rulli di diversi materiali e durezze intercambiabili, davvero molto comodo e ben fatto.

Essendo un colore all’acqua asciuga molto velocemente e, nell’arco di pochi minuti, diventa più scuro e difficile da stendere, impastarlo di nuovo non serve a niente e nemmeno aggiungere dell’inchiostro più fresco perché il vecchio crea una sorta di pellicola che non si scioglie più. Mi dispiace… anche aggiungere acqua è totalmente inutile.

Come ho risolto?

Ho preparato molto inchiostro prima di iniziare a stampare e l’ho messo in un contenitore in plastica con coperchio*.

Io uso una lastra di vetro spessa per stampare che organizzo così: in una metà tengo l’inchiostro e nell’altra rullo. In questo caso è molto importante prelevare la quantità necessaria di inchiostro dal contenitore, metterla sul piano e poi coprirla bene con un pezzo di plastica (la pellicola per alimenti è troppo sottile, io ho usato i sacchetti per surgelare tagliati a pezzi).

A questo punto potete iniziare ad inchiostrare la vostra matrice, non siate tirchi con le dosi di inchiostro (come me), fate qualche prova per trovare il giusto equilibrio ed ottenere una stampa con un bel colore pieno, e mi raccomando schiacciate forte con il baren!

IMPORTANTE: questo è un tipo di inchiostro che deve penetrare bene nelle fibre per fissarsi, per questo si ottengono risultati migliori con trame di filato molto fini o medie. Nei filati a trama grossa, con la sola forza del nostro braccio, il colore fatica ad entrare e nei lavaggi via via si stacca.

Una volta terminata la stampa lasciate asciugare i tessuti almeno una settimana, non in camera da letto perché puzzano un bel po’. Per sicurezza preferisco stirarli (comunque dopo aver aspettato una settimana dalla stampa) mettendo fra il ferro ed il tessuto un foglio di carta forno. Operazione da fare con le finestre aperte o in un locale ben areato. Ho usato anche il ferro ad alta temperatura e non ho avuto problemi, fate comunque prima una prova con il vostro ferro che potrebbe essere diverso dal mio.

*se stampo in più giorni lo conservo in frigorifero

 

TEST RESISTENZA AI LAVAGGI Speedball’s Fabric Block Printing Inks

Ma veniamo al sodo!

Come anticipato all’inizio di questo articolo Speedball Art raccomanda di lavare i tessuti stampati in acqua fredda con detersivo neutro, ma io lo so che voi quando andate a fare la lavatrice le indicazioni di lavaggio non le guardate, vero??????

Quindi ho fatto un test su alcuni scampoli di tessuto che avevo a disposizione:

100% Cotone, trama fine (tipo lenzuolo)
35% Poliestere 65 % Cotone, trama fine
Canapa, trama grossa (non so se è 100% o un misto cotone perché è un tessuto recuperato dal rigattiere ed io non sono un’esperta di stoffe)

Ho tagliato in tre pezzi i tessuti stampati e ne ho conservato uno come campione di riferimento. Agli altri due ho fatto 1 solo lavaggio in lavatrice (non so dirvi quindi a quanti lavaggi effettivamente il colore inizia a cedere e se succede).

Lavaggio in lavatrice a:
30° detersivo delicati
40° detersivo classico colorati

Centrifuga a 500 giri
NO asciugatrice
NO candeggio

CONCLUSIONI

A 30° con detersivo delicato il colore resiste senza problemi.
A 40° con detersivo classico colorati il colore inizia a cedere un po’ sui tessuti a trama fine ed in maniera evidente nei tessuti a trama grossa.

Un’altra cosa che ho notato relativa ai tessuti con una trama più grossa è che l’inchiostro regge pochissimo su canapa, ma un po’ di più su tessuti in cotone e lino. Probabilmente per stampare una trama grossa conviene utilizzare un qualche tipo di pressa per permettere  all’inchiostro di penetrare bene nelle fibre.

Il test è finito, andate in pace

Spero che questo articolo vi sia stato utile 🙂 se avete domande o volete condividere la vostra esperienza con gli altri stampatori vi invito a farlo nei commenti!

Chi è DisGrafica?

Coordinatrice del progetto DisGrafica è Marinella Caslini. Classe 1986, Marinella è diplomata in pittura presso l’Istituto d’Arte Duccio di Buoninsegna di Siena e specializzata come stampatore e incisore presso la prestigiosa Scuola Internazionale per la Grafica d’Arte Il Bisonte di Firenze.

Numerose attività di formazione e professionali le hanno permesso d’incontrare maestri e tecniche da molte parti del mondo, sperimentando la strumentazione tradizionale e quella più all’avanguardia. Lungo un percorso di continua scoperta, di aggiornamento e invenzione, ha imparato come la più grande ricchezza sia costituita da una rete di creativi, professionisti e innovatori che sappiano contribuire con entusiasmo e passione a un progetto. La stessa rete che oggi è in grado di proporre per le creazioni di DisGrafica.

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